A partire dalla prossima stagione inizierà ufficialmente in Italia la sperimentazione per introdurre la moviola in campo. Il nostro Paese rientra infatti tra quelli che parteciperanno alla sperimentazione approvata dall’International Football Association Board (IFAB) della FIFA nello scorso mese di marzo. Oggi il Presidente Tavecchio ha indetto una riunione per il prossimo 21 aprile alla quale prenderanno parte la Lega di Serie A, la Lega di B e l’AIA al fine di fare il punto della situazione ed anche per recepire le indicazioni dell’IFAB sulla cosiddetta ‘Video Assistenza’. Questa riunione servirà, sostanzialmente, a formalizzare l’impegno e contestualmente recepire il protocollo in materia.

Nella prima stagione (2016/2017) la sperimentazione sarà ‘offline’; un’annata di rodaggio utile ad affinare tutti i protocolli e a colmare eventuali lacune grazie ad un’esperienza diretta. Nella stagione 2017/2018 la sperimentazione diventerà invece ‘live’ e la ‘Video Assistenza’ verrà utilizzata durante le partite. Il Presidente Tavecchio è convinto che la federazione italiana possa fornire un contributo importante in questa prima fase: “Siamo stati tra i primi sostenitori dell’utilizzo della tecnologia in campo e riteniamo di avere tutti i requisiti per offrire il nostro contributo a questa importante sperimentazione. Nel rispetto della fluidità del gioco e della centralità dell’arbitro, anche nel calcio l’innovazione migliorerà tutto il sistema, come ha già dimostrato la positiva adozione della Goal line technology”.

Non è ancora sicuro, ma la sperimentazione potrebbe riguardare inizialmente solo il campionato di Serie B avendo il Presidente della Lega, Andrea Abodi, già comunicato la sua disponibilità.

Come funzionerà la moviola in campo?

Il sistema pensato dalla FIFA prevede l’introduzione di una nuova figura: il video assistant referee (VAR). L’arbitro in campo sarà infatti assistito da un suo collega, un arbitro addizionale, che seguirà la partita davanti ai monitor. Questo ‘arbitro televisivo’ avrà la possibilità di guardare i replay (anche in slow motion) e comunicare il suo parere all’arbitro. Il VAR verrà chiamato in causa dall’arbitro qualora quest’ultimo dovesse avere qualche dubbio, ma potrà essere anche il VAR a segnalare un errore al suo collega. L’arbitro principale potrà affidarsi totalmente all’indicazione del VAR, oppure potrà decidere di rivedere i replay utilizzando un monitor a bordo campo. Sarà dunque sempre l’arbitro sul campo ad avere l’ultima parola su un episodio.

Questo nuovo sistema si potrà utilizzare solo per alcune circostanze di gioco, anche per evitare che le partite diventino spezzettate e perdano fluidità. Questi i casi:

1 – Goal/non goal: resta la goal line technology. Il VAR potrà verificare se un’azione conclusa con un gol era viziata da posizioni di fuorigioco o anche se il pallone era uscito dal campo durante l’azione.
2 – Rigori.
3 – Espulsioni.
4 – Scambio di persona: il VAR informerà l’arbitro qualora quest’ultimo dovesse sanzionare con un cartellino un giocatore diverso rispetto a quello che ha commesso il fallo fischiato.

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ultimo aggiornamento: 14-04-2016


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